«L’unica costante è il cambiamento, l’unica certezza è l’incertezza»
Ed è stato proprio il cambiamento il filo conduttore dell’annuale Assemblea dell’Ordine degli Architetti P.P.C di Reggio Emilia, aperta il 20 maggio 2022 con le parole del sociologo e filosofo Zygmunt Bauman. Un cambiamento che è soprattutto la capacità di adattarsi ad un contesto in trasformazione; non a caso il Presidente Andrea Rinaldi, partendo da un report del Cnappc Albo Unico nazionale, ha fatto il punto sullo stato della professione e collocato nel contesto italiano ed europeo l’Ordine di Reggio, che con i suoi 853 iscritti registra una crescita percentuale del 7,8% tra il 2015 e il 2020.
L’analisi ha mostrato come, nell’arco di sei anni, il numero degli architetti abbia superato le 153 mila unità, registrate nella sezione A dell’Ordine. A queste si devono poi aggiungere gli oltre quattro mila professionisti con laurea triennale della sezione B, portando il rapporto a 2,6 architetti ogni mille abitanti. La maggioranza degli iscritti, il 31,9%, oscilla tra i 52 e 65 anni, seguita dalla fascia 42-51 che si attesta sul 28%. Minoritaria la quota degli under 31, il 6,8%. Uno squilibrio generazionale che ha effetti anche sul reddito medio, con i più giovani che registrano guadagni inferiori del 52% rispetto ai colleghi adulti, là dove il trend europeo indica la discrepanza intorno al 43%. Differenze nella retribuzione si notano anche nelle dinamiche di genere. Sono 34,984 le architette, aumentate del 13,9% tra il 2010 e 2020. Corrispondono a otto mila professioniste in più che, secondo le stime, tendono a incamerare compensi con circa 500 euro di differenza rispetto ai colleghi maschi. L’aspetto più importante sottolineato da Rinaldi ha riguardato la direttiva europea 2005/36, che riconosce l’interesse pubblico solo per medici e architetti, invitando gli Stati a favorire e incoraggiare la formazione continua di queste professioni.
Sullo stesso principio si colloca anche il New European Bahaus, dove gli architetti sono chiamati ad essere un ponte tra tecnica e cultura. La crescente sensibilità verso le tematiche ambientali investe poi l’Italia, rispetto all’edilizia tedesca ed europea, di un importante primato: è il Paese, secondo l’Ace Observatory, a impegnarsi di più nella riqualificazione di edifici esistenti, riducendo al minimo i cantieri per nuove costruzioni. Un traguardo che, con il Superbonus e i fondi del Pnrr, dovrà essere mantenuto.
«Nei prossimi anni saranno imprescindibili interdisciplinarità, conoscenza e comunicazione – ha specificato il presidente Andrea Rinaldi – così da garantire la nostra professionalità e ribadire il ruolo sociale e culturale degli architetti in tutto il territorio cittadino e della provincia».
Una presenza, quella dell’Ordine, che verrà accompagnata da una nuova comunicazione destinata ad un pubblico interno, quello dei professionisti e degli iscritti, ed esterno. La squadra, composta da architetti della città volontari, si avvarrà di linguaggi e stili differenti, guardando tanto ai nuovi media quanto a quelli tradizionali. La campagna delle affissioni ha rappresentato il primo passo di questo percorso. Volutamente ironica, come nelle intenzioni dei promotori e degli ideatori, ha contribuito concretamente ad aprire un dibattito sul ruolo dell’architetto, sia tra i professionisti che nella cittadinanza tutta, come dimostra l’ottima ricezione da parte dei giornali cittadini. Ironia che lascerà presto il passo a toni più professionali e divulgativi nelle prossime iniziative dell’Ordine, prima fra tutte il restyling della rivista tematica. Dinamica, fresca e stratificata, Architettare, arrivata alla ventiseiesima pubblicazione, ha ora l’aspirazione a mescolare le conoscenze.
Proprio per questo, a partire dal prossimo numero Circolare, ogni copertina sarà realizzata da una realtà territoriale differente. Il primo a cimentarsi nell’impresa è stato K-Lab; un collettivo composto da grafici, architetti, illustratori e scenografi impegnati nella comunicazione e nel design attraverso l’incontro tra l’imprenditoria locale e la valorizzazione delle fragilità. La linea editoriale verrà quindi conservata, ma la rivista si dividerà tra articoli strutturati, destinati all’approfondimento e alla riflessione, a box e slogan, che ospiteranno curiosità sui molti dei temi trattati. Disponibile per tutti gli iscritti, sarà consultabile in ognuna delle sette biblioteche di Reggio Emilia, senza però trascurare le possibilità di diffusione offerte dal web e dai social network dell’Ordine.
Il bilancio dell’Ordine si è confermato, anche nel 2021, in pareggio, con un’equivalenza tra le entrate e le uscite. L’aumento del patrimonio è invece dovuto all’avanzo consuntivo e va ad aumentare le disponibilità focalizzate, come stabilito nel DEL 2015, per l’acquisto della nuova sede al Tecnopolo. Somma stimata in 81.000€. Su un totale 853 iscritti, nel periodo dicembre 2020 e aprile 2021 ci sono invece state 38 nuove iscrizioni, due reiscrizioni, un trasferimento e cinque cancellazioni.
Reggio Emilia, infine, tornerà ad ospitare dal 22 settembre al primo ottobre Rigenera. Una seconda edizione che coinvolgerà molteplici partner con il condiviso obbiettivo di divulgare, attraverso manifestazioni culturali che avranno anche rilievo nazionale, tutti i significati e le potenzialità del vasto universo che racchiude il mondo dell’architettura.