È ironica e contiene un messaggio importante, la nuova campagna di sensibilizzazione dell’Ordine degli Architetti P.C.C. di Reggio Emilia.
“Non chiedere al cuggino, chiama un architetto”; è l’invito che i professionisti reggiani rivolgono a tutta la comunità, accompagnato da fotografie di interventi ultimati con sviste ed errori che un esperto non avrebbe mai fatto. Un amico dell’amico, una persona senza competenza, il “cuggino” per antonomasia, invece, si. Le affissioni sono posizionate nelle principali strade della città e in alcuni Comuni della provincia, andando così a coinvolgere tutto il territorio. Un’iniziativa ironica per sottolineare l’importanza di rivolgersi agli architetti e con l’obbiettivo di aprire un dialogo sul progettare e costruire bene, facendo fronte a quell’approccio che già Elio e le Storie Tese canzonavano nel 1996: il “Cugginismo”.
«Abbiamo pensato – spiega Andrea Rinaldi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Reggio Emilia– ad una campagna non intellettuale, complessa, elaborata, ma semplice, diretta, intuitiva, per aprire le porte e permettere di entrare ad un pubblico più ampio a conoscere identità valori e potenzialità del mestiere di architetto. La campagna affissioni è il primo passo di un percorso che con azioni, messaggi e stili differenti ci porteranno a comunicare meglio il nostro mestiere e a essere più vicini alle esigenze delle persone, seguendo una responsabilità sociale e umana, oltre che ambientale e territoriale». Un’iniziativa pensata anche per sfatare i «molti pregiudizi che ruotano intorno alla figura dell’architetto, al contrario sempre più indispensabile per organizzare e pensare gli spazi in cui viviamo».